martedì 23 aprile 2019

Ciao Franco!

ROCCELLA J., 23 APR - Non ho vere radici in questa comunità e mai mi son legato, profondamente, a uomini, donne e luoghi. Ho imparato in tutti questi anni di, schiva, vita vissuta all’interno del paese a riconoscere le persone col grande spessore umano e professionale, ad altre di minor. Persone, semplici ed allo stesso tempo laboriose da altre auto lodanti e disfattori. Conosci le famiglie ed intrecci rapporti per esperienze o particolari frequentazioni. Più o meno ti avvicini a certe figure. Eccomi uscire di casa una bella mattina di ripresa dell’attività lavorativa, dopo essermi adagiato due giorni di festa e ti accorgi di un manifesto mortale: sarà’ lui o non è lui. Bastano le prime righe. Sapevo e non sapevo, ma non capitalizzavo la sua malattia. Ed allora ti svuoti e ti metti a riflettere sull’effimero. Un tassello del puzzle manca. Ecco perché, ieri stranamente all’ingresso del bosco non v’era quella fila di macchine, dinanzi a proprietà Barillaro. Dove, ogni domenica, presumibilmente, si recava festoso. Ma non avevo dubbi, sospetti. Ora capisco. Ciao Franco! Come se ti vedessi davanti al tuo negozio e al passaggio: in macchina, in bici o a piedi. Ora, è come se mi passassi tu davanti, in questo momento e ti saluto, allo stesso modo, col braccio semi teso. Ciao Franco!